Non mi sento in grado di condividere tutto questo dilagare della retorica di fronte all’attentato di Kabul.
Premesso che ho un figlio dell’età di questi ragazzi e perciò credo di poter capire quanto grande sia il dispiacere che in queste ore sommerge i loro cari e sono veramente addolorato per quanto è accaduto.
Però devo dire che non riesco a condividere quello che considero un abuso della parola EROI.
Per conto mio questi ragazzi sono delle VITTIME del loro lavoro che, consapevolmente e volontariamente, hanno accettato di svolgere. Non dimentichiamo che sono tutti volontari e ben consci del rischio che corrono.
L’EROE per me è colui che disinteressatamente mette generosamente a rischio la sua vita per aiutare gli altri senza nessun obbligo, senza nessun calcolo.
EROE è chi, come il carabiniere Salvo D’Acquisto che sacrifica la sua vita per salvare persone innocenti
EROI sono stati quei giovani che hanno scelto di combattere il nazifascismo diventando partigiani e morendo per restituire Libertà e Dignità al Popolo Italiano.
Non sopporto frasi del tipo “Il sacrificio dei Nostri ragazzi!”
Col cacchio che i figli di chi si riempe la bocca con quelle affermazioni corrono il rischio di essere “Sacrificati”.
I figli di quelli ipocriti lì, passano il tempo sulla Costa Smeralda, alternando il giro sulla “Barcheta”
alla nottata al Billionaire.
Si ripete ancora una volta l’attuazione dell’ordine del Duce” ARMIAMOCI e PARTITE!”
Perciò ripeto DOLORE per Le VITTIME e vediamo di usare la parola EROI in maniera più appropriata.
Splendido post, l’ho già scritto, tu rispetto a me sei più sensibile.
PS
continuo a vedere il titolo del post precedente m non il testo.
Ti rispondo x mail sul tema OKNO
Scusa Tina ma ho scritto il post dopo un pò di giorni che non seguivo e soprattutto ero nauseato per tutta la retorica messa in piedi.