Oggi viviamo sotto una dittatura mediatica, praticamente i mezzi di informazione, salvo eccezioni troppo rare, sono asserviti a Berlusconi un personaggio losco che aldilà delle schiere di servi che si affannano a mascherare o giustificare il suo passato che senza ombra di dubbio lo ha visto protagonista di azioni illegali.
Noi oggi siamo costretti ad una stressante ricerca di qualche flebile voce che, trovando uno spiraglio, ci informi sulla situazione di questa Italia che non è mai scesa, sotto il punto di vista della morale e della legalità, così in basso.
Chi oggi prova a smentire le menzogne che ci vengono riversate addosso, viene tacciato di essere un EVERSORE ANTIDEMOCRATICO.
Se qualcuno, prova a far sentire una voce fuori dal coro viene sommerso dai “difensori della democrazia”
Non se ne può più!
Veniamo schiacciati da un rullo compressore e ci viene negato il diritto di dire ahi!
Perciò da questo spiraglio voglio farmi sentire e dire che Schifani è una persona che non ha titoli morali ed ha un passato che è incompatibile con la carica che ricopre.
Non confondiamo il legittmo diritto a contestare con l’arbitrio di far chiudere la bocca a chi la pensa in modo diverso
La parola d’ordine è diventata Zittire l’avversario. In questo caso Dell’Utri e Schifani. Ma con questa logica sarà difficile stabilire il limite da usare. E la storia ci insegna che quando nel far tacere qualcuno, a destra sanno essere assai efficaci con l’olio di ricino e il manganello
Dopo Dell’Utri, Schifani. Far tacere l’avversario politico: la logica pericolosa dell’arroganza tramutata in diritto
Nel confronto Dell’Utri, Schifani con i Grillini credo che dare degli arroganti a quest’ultimi sia un paragone che non regge.
Non accetto il paragone di persone colluse con la mafia con dei giovani animati da uno spirito di giustizia.