Il Re dei Ciarlatani

Una nota canzone di Dario Fo, oltre ad essere di piacevole ascolto, sta dimostrando di essere stata preveggente. Infatti il testo, per quel poco che ricordo, recitava, più o meno, così:

Ecco arrivato il re dei ciarlatani

cosa aspettate a battergli le mani,

a metter le bandiere sui balconi.

Mi spiace, non ricordo altro ma di una cosa sono sicuro.

Oggi abbiamo il re dei ciarlatani e la sua osannante corte dei miracoli composta da buffoni, nani, ballerine, mignotte, cambiabandiere e servi proni ai suoi piedi.

Il corollario che gli consente di fare lo spacciatore di menzogne e costituito della moltitudine di cronisti sordi, muti e ciechi davanti alla realtà e alla verità.

Costoro, senza nessuna vergogna, continuano a dare voce e sostegno alle azioni e alle parole del sire. Lo assecondano e annuiscono adoranti quando vomita insulti nei confronti dei suoi avversari.

Ma non solo la folta schiera di avvocati al suo servizio, impegnata giorno e notte a cercare scappatoie per impedire che venga giudicato da Un Tribunale della Repubblica Italiana.

Il fatto più allucinante è quello che riescono a ribaltare sia la realtà dei fatti, sia la logica.

Mettono sul banco degli accusati i giudici e i delinquenti salgono lo scranno ed emettono sentenze.

Noi non possiamo, se siamo uomini, continuare a far passare la linea di chi sfregia il senso morale dei cittadini onesti.

Noi dobbiamo dare vita ad un coro che all’unisono scandisca:

Berlusconi, Disonesto e Buffone, Fatti Processare”!

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Il Re dei Ciarlataniultima modifica: 2010-01-14T10:00:51+01:00da briccones
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4 pensieri su “Il Re dei Ciarlatani

  1. Perchè vi ostinate a chiamarla politica?
    E’ un semplice consiglio di amministrazione di una azienda che produce palle.
    Gli italiani hanno bloccato la crescita e come tutti i bambini si divertono a giocare con le palle.
    Solo che l’azienda è in fase di fallimento.

  2. @ Tina, Una politica “deve” esistere. La differenza dal fatto che sia fatta bene o in maniera cialtronesca per noi ha molta importanza, condiziona in modo determinante le nostre condizioni di vita.
    Io la chiamo politica, perchè noi tutti che esprimiamo i nostri giudizi su chi ci governa facciamo politica, se non nel senso migliore, certamente lo facciamo senza secondi fini o convenienze, lo facciamo per soddisfare il nostro senso di giustizia.
    Tina anche quando sei caustica ed incazzata fai politica.

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